Tutta l’insufficienza di scienza e religione denunciata in un thriller complesso e avvincente, con uno stile visionario sospeso fra reportage e metafisica. Contiene la verità definitiva sul Priorato di Sion e sulla Storia d’Italia 1945-2000.
Oggi si chiamano “fake news” e “post-verità”; ieri si definivano “leggende metropolitane” e “teorie del complotto”. Con qualunque nome si voglia definirle, nel lontano 2002 le ho prese tutte quante e le ho riunite in un romanzo-fiume caleidoscopico e scoppiettante, alla Pynchon, sfruttando l’occasione per calarvi dentro anche pezzi di saggistica che da soli avrebbero richiesto altri 5 o 6 volumi.
Il risultato è questo fantasmagorico libro di 608 pagine (la prima edizione ne aveva 832, la seconda 684: ciò nonostante, sono andate esaurite in pochi mesi), in cui tutti i temi sono accorpati in un’unica, sorprendente, appassionante trama. Con un solo filo conduttore. Un intrigo internazionale così realistico e verosimile da sembrare realtà. O forse... questa è davvero la realtà.
Si può scrivere un saggio usando la tecnica del romanzo? Cioè facendo in modo che siano dei personaggi di fantasia e non l’autore, a esporre i temi e le problematiche da affrontare?... Detto in termini televisivi: può un documentario avere la struttura di una fiction?
(In Italia non abbiamo nemmeno un nome per chiamare il genere, mentre nel mondo anglosassone si parla di Narrative non-fiction.)
La risposta è sì. Specialmente quando gli argomenti sono molti, e richiederebbero più di un libro. Inoltre, dal punto di vista di chi legge, la forma narrativa è più divertente di quella della saggistica: una sceneggiatura d’avventura è generalmente più godibile di un trattato.
Da questa convinzione è scaturito “L’Uomo Nuovo”.
Avevo 39 anni e non avevo ancora scritto un giallo: mi venne voglia di farlo con un bel thriller planetario, se così si può dire. Da qualche anno avevo anche intenzione di metter giù dei saggi che facessero impietosa pulizia di un cumulo di bufale e di menzogne su cui la gente si appassiona e si arrovella da sempre, alla ricerca di una verità che i ciarlatani da un lato e i governanti dall’altro sono avvezzi a celare con pari abilità: Priorato di Sion e Rosacroce. Rennes-le-Château e Massoneria. Caso Moro e Torri Gemelle. Ed Echelon, petrolio, bin Laden, guerra in Iraq. E molto altro.
A inizio 2005, sfinito e contento dopo 30 mesi di stesura, entrai in tipografia con un voluminoso manoscritto: parafrasando il veterinario del famoso spot di un amaro, «era stata dura, ma ce l’avevo fatta». Una serie di “documentari” erano diventati un unico “film d’azione”.
Avevo riunito narrativa e saggistica in un solo elettrizzante libro. Questo.
Che ad anni dall’uscita, pur snobbato dall’editoria ufficiale italiana, continua a conquistare proseliti ed è arrivato alla terza edizione.
Un libro che pone domande (e fornisce risposte) che fanno girare la testa...
Il Priorato di Sion e i Rosacroce sono una finzione che è diventata realtà?
Il cervello è un organo caduto in disuso con l’evoluzione, come le tonsille?
Le Torri Gemelle se le son buttate giù, involontariamente, gli stessi Americani?
Osama bin Laden e al’Qaeda non sono mai esistiti?
La Democrazia è una presa in giro studiata a tavolino?
La Mucca Pazza, i reality-show e la Juventus sono sofisticate tecniche di sottomissione dei popoli?
Aldo Moro è stato fatto fuori dalla Massoneria Atlantica?
Gli islamici odierni hanno tutte le ragioni per odiare l’Occidente?
L’ex-impero sovietico è una bomba ambientale planetaria pronta a esplodere?
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Amare riflessioni: la descrizione dettagliata della mia frustrante odissea con l’editoria italiana per tentare di far pubblicare quest’opera.
Visita Prioratodision.net, il sito di debunking che ha preso spunto da “L’Uomo Nuovo”.
Articolo: i Templari furono un’iniziativa partita dalla Calabria e collegata al tesoro di Alarico?
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Dal testo originale (file di 612 k) - contiene 73 pagine in ordine casuale.
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Riportato a 15 anni dopo, alla luce di QAnon e dell’assalto al Congresso USA, in fondo questo libro appare costruito (fortunata intuizione con quasi due decenni di anticipo) sul tema della “Singolarità cospirazionista”, che il collettivo Wu Ming definisce così: «Rapidissima convergenza e ibridazione di tutte le fantasie di complotto circolanti in una data epoca, con conseguenze culturali e politiche su una scala tanto vasta quanto imprevedibile, in ogni caso sproporzionata rispetto allo “scatto”, al microevento che ha fatto superare una certa soglia di complessità, scatenando il processo».
L’Uomo Nuovo è una “singolarità cospirazionista” su carta e ebook: se vogliamo (si parva licet!), un... aggiornamento millennial dei suoi illustri precedenti L’incanto del Lotto 49 di Pynchon (1966) e Il Pendolo di Foucault di Eco (1988).
Da secoli le famiglie cospirazioniste hanno la fregola di ricongiungersi, se non altro perché condividono lo stesso codice genetico, ossia sono cresciute intorno agli stessi processi mentali sbilenchi, allo stesso stile paranoide, alla stessa ermeneutica deforme: quando si incontrano, sentono aria di casa.
Un tempo questi viaggi di ricongiungimento potevano compiersi solo lungo mulattiere sconnesse e su mezzi di fortuna, di modo che le teorie del complotto si agglutinavano a gruppetti di due, di tre, di quattro. Ora, viaggiando sulla Rete e sul filo del chiacchiericcio dei social media, finalmente hanno trovato il modo di radunarsi in un grande sabba familiare: Savi di Sion e finto allunaggio, Bilderberg e Soros, massoneria e omicidio Kennedy, Templari e Terra cava, Torri Gemelle e Tolkien, tutti insieme in una grottesca foto di gruppo. Tutto si tiene.
Per fortuna, tuttavia, L’Uomo Nuovo è — e spero rimanga — soltanto un colto, beffardo, piacevole passatempo.
Con la prima edizione del libro (a 832 pagine e con una copertina diversa)